L’accordo siglato tra ABI – Confindustria ed altre associazioni che rappresentano l’imprenditoria denominato “Accordo per la ripresa 2015” ha la finalità di convogliare verso le imprese più credito e di sostenere la liquidità delle nostre PMI colmando il vuoto lasciato dal precedente accordo scaduto il 31 marzo scorso. I punti principali dell’intesa sono quattro e riguardano: i Crediti Fiscali, i Crediti Commerciali, gli Investimenti e una nuova moratoria. Per i crediti fiscali gli istituti di credito potranno anticipare almeno il 75% dei rimborsi fiscali attestati dal fisco legati a IVA, IRAP, IRPEF e IRES. Per i crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione gli istituti di credito potranno intervenire nell’anticipo sui crediti con un plafond di 10 miliardi messo a disposizione e le imprese potranno scegliere se accettare: uno sconto pro-soluto con garanzia statale, una anticipazione con cessione del credito o una anticipazione senza cessione. Per quanto riguarda gli investimenti delle PMI gli istituti di credito hanno accettato di acquisire provviste dalla BCE e dalla Cassa Depositi e Prestiti per finanziare gli investimenti strumentali ed immateriali compiuti dalle imprese e rigenerando la ” Nuova Sabatini” con un plafond , anche in questo caso , di 10 miliardi. Tutte le misure previste costituiscono una base solida per la ripresa delle PMI , sin qui soffocate dal morsa del credito ( Credit Crunch) , che unitamente al condizionato appoggio che ricevono dai Cofidi , pronti a fornire alle banche le garanzie necessarie , diventano un volano per far partire quel processo di fiducia che porta ad una ricapitalizzazione strategica per il futuro delle imprese.